Nel momento in cui ho compreso che l’immobiliare non era solo una passione ma una vera opportunità imprenditoriale, ho capito anche che “guardarsi intorno” non bastava. Serviva metodo, tempo, studio. E soprattutto, serviva sapere dove cercare le informazioni giuste. In un’epoca in cui tutto sembra a portata di clic, distinguere tra conoscenza utile e rumore di fondo è diventata una vera competenza.
Il primo passo, prima ancora di aprire un portale o leggere un report, è fare chiarezza dentro di sé: voglio solo sognare con le case oppure sono disposto a mettermi davvero in gioco? Investire nel mattone richiede responsabilità, studio quotidiano e capacità critica.

Uno degli errori più comuni (e che ho fatto anch’io) è ascoltare chiunque sembri sapere qualcosa: l’amico esperto, l’agente immobiliare generico, il consulente “tuttofare”. Il risultato? Una gran confusione. Solo col tempo ho compreso che serve un approccio serio, strutturato. Studiare il mercato non è leggere titoli sui social, ma analizzare dati, fare confronti, vedere immobili di persona.
Un punto di svolta per me sono stati i portali immobiliari, ma usati nel modo giusto. Non per sbirciare annunci a caso, ma per cercare pattern, confrontare prezzi, capire quanto un immobile resta online, verificare la coerenza tra costo e caratteristiche. Ho iniziato a costruirmi una mia mappa del territorio, con logica e metodo.
Accanto a questo, ci sono le fonti ufficiali, troppo spesso ignorate: Nomisma, Scenari Immobiliari, OMI dell’Agenzia delle Entrate, Istat, Banca d’Italia. Non fanno show, non promettono miracoli, ma offrono analisi serie e concrete. E poi ci sono i report delle grandi banche e assicurazioni: UBS, Allianz, JP Morgan. Loro non devono venderti un corso, ma decidere dove investire milioni. Le loro ricerche, per chi sa leggerle, sono una miniera d’oro.
La formazione è un altro nodo cruciale, ma va scelta con cura. Ho frequentato corsi con centinaia di persone, dove si pagava persino per stare in prima fila. Giornate interminabili, piene di promesse e vendite mascherate da ispirazione. Molti ti vendono sogni, pochi ti insegnano davvero qualcosa. Per questo consiglio di affidarsi solo a chi fa, non a chi predica.
Ci sono poi le community di investitori, i forum, i gruppi specializzati: veri laboratori di esperienza sul campo, se sai ascoltare con criterio. È fondamentale circondarsi di chi ha più esperienza, di chi vive davvero il mercato ogni giorno: tecnici, agenti, imprese, sviluppatori.
Infine, oggi abbiamo un alleato potente: l’intelligenza artificiale. Può incrociare dati, suggerire zone in crescita, analizzare tendenze. Ma non può sostituire il tuo fiuto. Il software è utile solo se chi lo usa ha una testa allenata.
Capire il mercato immobiliare italiano richiede pazienza, disciplina e tanta voglia di imparare. Non serve sapere tutto, serve sapere dove guardare. E soprattutto, perché stai guardando proprio lì.
(Tratto dal Libro di Frank Salvini – Da Zero a Intelligenza Immobiliare).
